Nata come simbolo di riconciliazione dopo secoli di scontri tra Proceno e Acquapendente, la Chiesa della Madonna della Pace è un piccolo gioiello di storia e spiritualità. Costruita nel XII secolo, ha custodito nei secoli la memoria di una comunità ferita ma desiderosa di un nuovo inizio. Oggi, anche se in rovina, continua a raccontare un passato fatto di fede, conflitto e speranza.
La Chiesa della Madonna SS. della Pace fu costruita nel XII secolo per commemorare la pace tra le comunità di Proceno e Acquapendente, dopo un lungo periodo di conflitti. La sua origine si lega a un evento drammatico del 1149, quando presso la Porta di San Martino si combatté una dura battaglia, come ricordato dagli statuti comunali del 1734 e dalle cronache locali. Per evitare nuovi scontri, venne eretta una cappella in onore di Maria Santissima, scelta come garante della riconciliazione.
Dalla cappella originaria al complesso cinquecentesco
Inizialmente limitata al solo presbiterio, la chiesa venne ampliata nel 1533 con la costruzione di una volta a crociera e un arco centrale in pietra lavorata. I lavori proseguirono nel 1588 e si conclusero nel 1594.
L’edificio aveva un impianto semplice con tetto a capanna, facciata in pietra di fiume, un portico a tre archi e un piccolo campanile a vela. L’altare fu costruito direttamente sullo scoglio dove si era firmata la pace tra le due comunità, rendendo il luogo sacro e simbolico.
Elementi artistici e devozionali
All'interno, la chiesa custodiva importanti testimonianze pittoriche:
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nella volta del presbiterio erano dipinti i quattro Evangelisti;
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sulle pareti laterali comparivano i Dottori della Chiesa e altri Santi;
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nella parete di fondo era incavata un'urna contenente un'antica effigie della Vergine, affiancata da Santa Caterina e Santa Maria Maddalena.
Oggi la chiesa si presenta in stato di rudere, ma conserva un forte valore simbolico e identitario per la comunità di Proceno.
Dove
Loc. Castagnetti - Proceno (VT)