Situata su un poggio all’incrocio di due strade, la Chiesa di Santa Maria del Giglio nasce attorno a un’antica edicola mariana, forse edificata su un luogo di culto etrusco. La tradizione narra che la chiesa prese il nome "del Giglio" durante la dominazione degli Sforza, per via del giglio presente nel loro stemma o in memoria dell’apparizione della Madonna con un giglio in mano a una pastorella, avvenuta il 27 aprile, come ricordato dagli Statuti Comunali del 1734.
L’edificio originale era una semplice cappella, di cui resta un affresco della Madonna con Bambino in una nicchia sul fondo della chiesa, databile tra il XIII e il XIV secolo. Il principale ampliamento risale al 1523, anno in cui si ritiene sia stata realizzata anche la facciata. Nel 1563 Paolo I Sforza ne completò la struttura e vi aggiunse decorazioni in travertino: un bel portale, due finestre e un rosone, oltre ad affreschi attribuiti alla scuola degli Zuccari.
Danni, restauri e opere superstiti
Il terremoto del 1919 danneggiò gravemente la chiesa e i suoi due altari laterali affrescati. Oggi resta visibile quello di San Michele Arcangelo (XVI sec.), sulla destra dell’ingresso. Dopo i restauri del Novecento, all’interno sono ancora presenti:
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nel presbiterio, un affresco con l'Assunzione e Incoronazione della Vergine con gli Apostoli (XVI sec.);
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a destra, un Giudizio Universale (XVI sec.);
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a sinistra, la figura di un guerriero e altri frammenti pittorici coevi;
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sulla parete destra, una Madonna con Bambino del XV secolo;
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nella sagrestia, un grande affresco con la Deposizione di Gesù dalla Croce (XVI sec.).
Un legame con il borgo antico
Accanto al presbiterio, adiacente alle antiche mura del Castrum, si apre un passaggio che conduce a una sorta di grotta. Secondo alcune ipotesi, potrebbe trattarsi di un collegamento sotterraneo con la sovrastante Chiesa di San Martino.
Oggi, la Chiesa di Santa Maria del Giglio resta un luogo ricco di spiritualità e memoria, legato alle tradizioni popolari e al paesaggio di Proceno.
Dove
SP 52 Procenese - Proceno (VT)