Il Castello di Proceno domina il paese da uno sperone di roccia vulcanica, fulcro del suo sistema difensivo fin dall'antichità. Con la sua struttura irregolare, adattata al terreno, e la sua architettura militare autentica, rappresenta uno dei pochi esempi di fortificazione medievale rimasti intatti in Italia. La costruzione si fa risalire, secondo fonti storiche, al 997 per volontà di Papa Gregorio V e restaurata nel 1157 da Papa Adriano IV. Nel 1556 fu oggetto di ulteriori interventi da parte del Municipio, sotto Paolo I Sforza. Alcuni studiosi ipotizzano che una precedente fortezza si trovasse dove oggi sorge la chiesa arcipretale, il cui campanile, di struttura quadrangolare e diversa rispetto alla chiesa stessa, potrebbe essere stato l'antico maschio della precedente fortificazione.
La Rocca fu costruita con funzione difensiva: mura merlate, tre torri (di cui una è il maschio), feritoie per le artiglierie e una sola porta, collocata nel punto più difficile da raggiungere. Sopra l'ingresso al cortile, due caditoie permettevano di gettare olio o pece sugli assalitori. Al primo piano del maschio è ricavata una cisterna per l'acqua piovana.
Integrità strutturale e ponte levatoio
La Rocca di Proceno è una delle pochissime in Italia ad aver mantenuto inalterata la struttura originaria senza ampliamenti o modifiche. Nella torre principale si conserva ancora il ponte levatoio originale, perfettamente funzionante, elemento unico nel suo genere.
Recupero e valorizzazione
Nel secondo dopoguerra, il complesso fu restaurato sotto la direzione del Genio Civile e della Soprintendenza, riportando in luce l'autenticità dell'edificio. Oggi la Rocca è proprietà privata e fa parte della Rete delle Dimore Storiche del Lazio, accessibile in alcune occasioni pubbliche o su prenotazione.
Dove
Corso Regina Margherita, 155 - Proceno (VT)