Proverbi e modi di dire
La saggezza popolare in parole semplici

A Proceno, i modi di dire raccontano molto più di quel che sembrano. Non sono solo frasi curiose, ma frammenti di memoria collettiva: osservazioni sul tempo, sull’umore del paese, sulle stagioni, sulla vita. Impararli è un modo per entrare nel cuore autentico di questa comunità e per riconoscere nel linguaggio quotidiano i riflessi di un sapere antico, tramandato oralmente di generazione in generazione.

Tra il serio e il faceto, ecco una selezione di proverbi e detti procenesi:

 

Proverbi legati al tempo e alla natura:

  • Quando a ‘la buca’ si fa più scuro, temporale vicino e sicuro.

  • Quando balena verso Siena, tutte le ‘fosse’ fanno la piena.

  • Quando l’Amiata mette il cappello, o torne a casa o pije l’ombrello.

  • Quanno l’uva è ne le botte e l’grano ne le sacche, die che fiocche!

  • Potesse fioccà così tanto, che le galline potessero spizzicà le stelle.

  • Nevica a tortoro.

 

Detti ironici e quotidiani:

  • Fa a voltabbovo → detto di chi cambia idea facilmente.

  • Dassele a babbo morto → fare qualcosa in ritardo, quando non serve più.

  • Abbasta ‘na bocchisetta → basta poco per accontentarsi.

  • Écce le budelle nel capistero → confusione totale.

  • I ha dato le pacche secche → ha dato botte decise.

  • Lassa la brenna → lascia perdere.

  • A cianche pisirille → con le gambe tremanti.

  • Sie sicche, sicche sie…, giune giune e le bestie en’ c’erne piune! → detto sul raccolto abbondante ma tardivo.

 

Frasi che raccontano il paese:

  • Se a Proceno non see cojonato, o Pippo a letto o Basacca malato → senza ironia, qualcosa non va.

  • Consolamise co’ s’ajette! → consolami con l’aglio: anche il rimedio è pungente.

  • Per quanto…., disse quello di Poggio Fico → per dire che si può sempre esagerare.

  •  

Curiosità linguistiche e citazioni latine:

  • <<Cuius ob praestans meritum frequenter, aegra que passim jacuere membra, viribus morbi domitis, saluti restituuntur>>

  • <<Quanno più presto, ma molto frequente e tra que’ sassi Jaco vede un’ombra; No, no la morte: voio la salute: resto tonto>>.

 

Espressioni colorite:

  • Pinzo su’ fari, vido quei culi bianchi…., Nella Nella, mira belli i fochi di Castell’Ezzara!

  • Avecce le dente rallose → detto di chi parla troppo o con malizia.



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