Coltivazione bachi da seta

Un esempio di questa tradizione lo riporta Don Mario Brizi nel libro A fulgure et tempestate in cui raccoglie una serie di testimonianze dell’alto viterbese e bassa toscana esattamente con riferimenti a feste, riti e tradizioni della cultura popolare del comune di Proceno. Interessante la notizia riportata a pagina 63 avente come titolo “La processione di San Marco e i bachi da seta”.
 
Scrive don Mario "A Proceno fino agli anni trenta erano numerose le famiglie che per arrotondare il magro bilancio allevavano i bachi da seta. Le varie operazioni richieste da questo singolare allevamento duravano complessivamente due o tre mesi e prendevano il via il 25 di aprile (san Marco) con la processione rogazionale che si svolgeva quel giorno e aveva origini antichissime, tanto che San Gregorio Magno già nel VI secolo la definiva "tradizionale". Le donne che nel magazzino o in casa avevano già preparato il ‘letto’ di rami secchi e di foglie di gelso per il seme dei bachi, prendevano parte a questa processione tenendo stretta sul petto una piccola teca contenente il seme dei bachi. Questo gesto veniva interpretato come richiesta di benedizione per l’opera che stava iniziando. Infatti, appena tornate a casa, le massaie mettevano subito al caldo il seme benedetto che poi, al momento opportuno, veniva sparso sul graticcio pronto ad accoglierlo”.  
 
La pianta del gelso da cui si ricava il baco da seta è anche rappresentata all'interno di un affresco di Palazzo Sforza nella lunetta della volta del corridoio nel piano nobile. Inviamo foto. 



Grazie!

La tua richiesta è stata inviata con successo

Chiudi

C'è stato un errore nell'invio della richiesta

Riprova più tardi, se l'errore persiste manda una mail a: info@coopculture.it.

Chiudi

Grazie!

La tua richiesta è stata inviata con successo, non sei stato aggiunto alla newsletter perchè l'indirizzo da te inserito risulta già registrato.

Chiudi